Le fragilità si sono viste tutte. A Genova, in Conferenza, e nei Tavoli Tecnici che l’hanno preceduta. Le fragilità del sistema penale e sanitario, prima di tutte.
E dei modelli istituzionali che ne articolano il funzionamento.
Le Fragilità del Sistema di Contrasto alle Droghe prima ancora delle fragilità delle persone che usano droghe: di quei “tossico-dipendenti” che ancora si fatica a chiamare “consumatori”.
La Fragilità e la Caducità di un Ministero della Salute e di un Ministro che non si è nemmeno presentato al tavolo, privando così il simposio di un attore fondamentale nella concertazione di politiche e di linee guida, oltre che della carica di ottimismo semantico insita nel cognome del ministro assente.
E poi la fragilità di generazioni di classi politiche, di ceto istituzionale e governativo nel prendere atto del fallimento.
Il fallimento di politiche antidroga che per decenni hanno tentato di acchiappare il fumo con le mani, sperperando miliardi e perseguitando centinaia di migliaia di consumatori, devastandone la vita in tanti casi. La lotta alla droga che diventa guerra ai drogati. Senza cavare il ragno del benessere sociale e individuale, dei diritti della Persona e della Riduzione del Danno, dal buco della sofferenza, della persecuzione ideologica, della devastazione sistematica di intere fasce generazionali.
Il Pregiudizio Ideologico che resiste alla verità scientifica, la convenienza elettorale che prevale sul buon senso delle politiche sociali. Oltre le fragilità emergono anche le contraddizioni.
Si dichiara il fallimento del vecchio modello proibizionista, si denuncia l’insostenibilità della Legge 309 del 1990 ma ci si incarta nel fornire in maniera determinante a Parlamento e Governo l’input determinante per elaborare nuove soluzioni legislative.
Bisognava fare Pace con la Storia, prima ancora che con le visioni sulle politiche sulle sostanze stupefacenti
e con chi ( milioni di cittadini ), per vari motivi, ogni giorno, le usa.
Bisognava fare pace anche con la Convenzione Internazionale sugli Stupefacenti e con l’O.N.U., che recentemente ha riclassificato la Cannabis togliendola dalla Tabella delle Sostanze Pesanti.
E…bisognava fare la pace con la Ricerca Scientifica, con la Medicina degli ultimi trenta anni in tema di Cannabinoidi e di Sistema Endo-Cannabinoide.
Bisognava fare pace con il THC, il Principio Attivo Vietato, riconoscerne la a-tossicità, il ruolo naturale che svolge nella neuro-fisiologia umana, e anche la valenza medico-terapica che svolge.
Ed effettivamente tante tematiche sono state affrontate, nei tavoli tecnici che hanno preceduto le giornate di Genova e negli interventi dei conferenzieri. Che, pur rappresentando ancora alcune posizioni di vecchia impostazione, hanno espresso le nuove prospettive inerenti soprattutto la riduzione del danno ed il rispetto della scelta della persona.
Ma, pur dando atto alla Ministra Fabiana Dadone di avere onorato la Delega alle Politiche sugli Stupefacenti ricevuta dal Presidente Draghi con sincera motivazione trasformativa, oltre che con efficacia organizzativa, rimane il dato incontrovertibile di uno scollamento sostanziale tra il prodotto di questo evento atteso da una dozzina di anni e il luogo deliberativo dove è possibile convertire i ragionamenti in fatti, gli intenti in cambiamenti.
Il Parlamento ha inserto in legge di bilancio il finanziamento di 10 milioni di Euro per l’istituto farmaceutico militare di Firenze, per la produzione di Cannabis Medicinale. E inoltre è spuntato un emendamento inerente la creazione di un Agenzia Nazionale per la Cannabis, che dovrebbe costituire una realtà indipendente in grado di gestire le concessioni previste, in teoria, dalla normativa attuale, ma mai attivate.
Insomma, qualcosina sembra muoversi, una finestra sembra aprirsi sul Diritto di Cannabis. Ma è un finestra con un piccolo spiraglio in un edificio ermeticamente chiuso.
Rimane il Referendum a garantire una sorta di assicurazione a medio termine di possibilità concreta di imprimere un cambiamento alla questione.
Ma intanto, prima di fare bilanci su questa stagione aspettiamo non tranquilli la Nuova Legge Finanziaria ed i numeri che verranno fuori circa il futuro della Cannabis in Italia.
A presto.
Esseì from 0nAir Island >*