C’era voluto il suo tempo. Non era stato facile. Tanto più che, all’inizio, molti credevano che non sarebbe durata a lungo.
Poi però, settimana dopo settimana, mese dopo mese, DPCM dopo DPCM, tutti capirono che non sarebbe stata questione di poco. E notiziario dopo notiziario, aggiornamento dopo aggiornamento, piano piano la Liturgia iniziò ad auto-concepirsi e a vivere, generando motu proprio una struttura connettiva diffusa, un nuovo e potente CREDO generalizzato, un neo-nato micidiale generatore di universi narrativi.
Ci fù il momento della “peste”. E venne il momento del terrore. Anche gli struzzi misero la mascherina. Anche quelli negazionisti. Ci furono i momenti di coraggio e infiniti atti di amore e umano eroismo (che poi non sono forse la stessa cosa’) e vennero le settimane di incenso mediatico e di epica sanitaria.
Salvo poi lasciare il posto nel main-stream della settimana successiva all’analisi sistematica delle carenze, dei misfatti (in alcuni casi dei disastri!) e dei limiti del SS ([SistemaSanitario]) e delle relative “irresponsabilità” politiche e governative.
Insomma la Liturgia prendeva piede, si andava facendo. Lo sconforto si alternava misticamente alla speranza ed all’esaltazione.
Ogni vero eroe fu tentato di farsi della propria eroina, e tanti lo fecero e si fecero. “No Heroes, no Heroine, please…..” – cantò qualcuno. Ma nessuno scaricò il pezzo e la Liturgia si imponeva ancora.
Passò l’estate, e quella fu la prova del nove. Chi si era scollato da tv e mascherine chirurgiche, da disinfettante e tampone, dovette ricredersi: la Liturgia si espandeva e si strutturava sempre più in profondità. Fu un ulteriore salto di livello. Per molti un improvviso, quanto in fondo in fondo atteso, catastrofico passaggio di realtà.
Come l’indicibile sofferenza che ti devasta la testa dopo la velenosa sbornia iniziata la sera prima come un allegra bevuta.
E passarono anche gli interminabili mesi dei colpi di scena, dell’ora X che poi diventava l’ora Y e l’ora Z (…perché non ci può essere ogni giorno un ora X) , per capire che nuove misure prendere, quali zone chiudere, per capire quante persone possono o no mangiare insieme a casa propria (anche la sera di Natale!;), per capire da che ora a che ora la Liturgia sarebbe stata più efficace. Per decidere LockDown e Zone Liturgiche di Colore, per elaborare i nuovi Decreti(liturgici;).
Il Primo Comandamento era ormai stato assimilato in tutto il globo terracqueo: “Non Avrai Altro Virus all’Infuori di ME”.
Il “Virus Nostro” era l’atto liturgico verbale più diffuso:
” Virus Nostro, che sei nell’aria e al chiuso, che viaggi per i continenti solcando i mari e attraversando i cieli (…) dacci anche oggi la mascherina quotidiana, riportaci fedelmente l’esito dei nostri tamponi come noi fedelmente chiediamo che vengano riportati quelli altrui e…liberaci dal Male con la grazia del….Vaccino“.
..Il Vaccino : quella era l’Eucarestia tanto attesa. Il Gaudio Liturgico raggiungeva le più alte vette di realizzazione del Verbo Virale.
Milioni di Persone, Miliardi, aspettavano, attraverso la transustanziazione di una fialetta di poter compiere il rito decisivo di comunione con il Virus, di poter compiere la Liturgia.
E Miliardi di Fialette vennero generate, e il Mondo potè assistere alla Moltiplicazione dei Tamponi e dei Vaccini.
Non uno, non due, non tre, ma ben OTTO tipi di Vaccino vennero alla luce negli otto angoli della Rosa dei Venti, uno per ogni intersezione dei Punti Cardinali. Otto come il numero dell’infinito. 8 come il numero non ancora uscito di 0nAir-fece notare qualcuno- ma nessuno ci fece caso!
Le vaccinazioni iniziarono, e mentre la Liturgia proseguiva, un certo numero di persone ebbe come l’impressione che il tempo stesse per tornare a scorrere. Ci fù chi passò alla disputa liturgica vaccinale passando giornate in discussioni che ricalcavano quelle tra Luterani e Calvinisti. Ci fù chi ringraziò il cielo di appartenere a qualche categoria protetta, chi fece carte false chi clamorosi “Auto da Fe”.
Sostanzialmente tutto contemplato dal grande Libro della Liturgia Virale. Niente di eccezionale, niente che sfuggisse alla sua Onnivirulenza, anzi.
Anzi.
Poi, senza preavviso, la storia cambiò. Poi venne il giorno delle VARIANTI. Partirono una dopo l’altra, come piccioni che si staccano dal suolo……
La prima fu quella inglese, poi venne la maltese, quella doppia di Singapore, ci fu l’australiana e la canadese, la nuova spagnola uno e la nuova spagnola due. Esplose anche la catalana e la basca, era una questione di identità cellulare che non poteva rimanere irrisolta…..
Seguirono a grappolo quella nord-irlandese, quella dei monti Sicani, della Nuova Caledonia, ci fu la variante turca (nessuno ci capiva niente) e quella argentina (diffusissima nelle sale di tango). Poi nessuno le contò più, nessun Tg era in grado di gestire gli aggiornamenti.
E la liturgia ?!
All’inizio sembrava reggere , la gente stentava a smettere di lucidare le proprie concatenazioni di realtà, ma poi….
Ubi Maior Minor Cessat,
la Variante prese il sopravvento sulla Liturgia …..
Sino al giorno in cui Qualcuno dichiarò, dati SCIENTIFICI alla mano, di essere esso stesso una Variante, declamando su un proprio Blog [che raggiunse in pochi minuti (8 per la precisione!) varie centinaia di milioni di visualizzazioni, la propria Appartenenza Cellulare all’ordine universale della Varianza.
E richiamando i Sè Cellulari di una miriade di persone di tutto il mondo alla dissacrazione istantanea della Liturgia Virale…….
Quel giorno fu affermata la Supremazia Permanente della Varianza su qualsiasi pandemia psichica e cellulare (ma perché, non è forse anche la Psiche fatta di cellule non hanno forse una Psiche anche le cellule?!).
Quel qualcuno urlò al mondo tutta la Potenza del suo Motore di Realtà. Sfidò il Virus con la Corona, dall’alto della sua Varianza, facendogli cadere lo scettro. Asserì di essere più forte e lo dimostrò.
Disse di appartenere ad una forza che ha attraversato distanze e tempi inconcepibili e spazi siderali. Viaggiando attraverso in-finiti universi. Che ha generato Donne e Uomini, che ha prodotto VITA, nelle condizioni più impensabili, che ha saputo difenderla da Dei, Demoni,Malattie, Mostri vari e incubi universali (quasi tutti,)…….
Nella sua voce c’era una strana e assoluta consapevolezza…..
…..una consapevolezza di Realtà che Genera Se Stessa, una Sostanza flessibile , intelligente, e, resistente. Fortemente resistente, in continuo, perpetuo, inarrestabile movimento e portatrice di un infinita tendenza all’Equilibrio.
Da quel giorno anche anche nel Dizionario furono inserite le parole Vita Umana come sinonimo di Variante, (o Varianza).
Quel giorno….[(già, quel giorno…….)]
Ma intanto oggi: Good Morning Covid, Buona Notte Italia.
esseî from 0nAir Planet >*