A quanto pare l’aria di Natale, quest’anno, ha portato a qualcuno una buona dose di coraggio e di determinazione per iniziare a sanare una delle piaghe più infette del nostro ordinamento penale: la L.309/90>*
Ancora una volta, dove la Politica non osa e dove non arriva la forza dei Movimenti Civili, arriva la nostra Costituzione a salvarci attraverso una Giurisprudenza moderna e democratica……
E così c’hanno pensato le Sezioni unite penali della Cassazione nell’udienza del 19 dicembre scorso, chiamata a esprimersi su un ricorso presentato il 21 ottobre, a decidere che Coltivare Cannabis in casa, se le piante sono poche e per uso personale, non è reato, sancendo, attraverso quanto deliberato Giovedì 19 Dicembre 2019, dass:
non configurano reato „Die Aktivitäten des Anbaus kleinerer Größe in häuslicher Form,it,Für die rudimentäre technische verwendete,it,die knappe Anzahl von Pflanzen,it,die bescheidene Produktmenge, die erhalten werden kann,it,Das Fehlen weiterer Indizes ihrer Einfügung in den DegListupefacenti -Markt,it,erscheinen ausschließlich der persönlichen Nutzung des Bauern. ",it,Es wird daher unterstützt,it,Einheitlich,it,Die These, für die das rechtliche Vermögen der öffentlichen Gesundheit in keiner Weise durch den einzelnen Annahme voreingenommen oder gefährdet ist, der sich entscheidet, sich selbst zu kultivieren,it,einige Sämlinge,it,und deshalb wird es kein Verbrechen mehr sein, Cannabis im Haus in minimalen Mengen anzubauen,it,Das Verfassungsgericht, das bereits mehrmals in der Vergangenheit zu diesem Thema eingegriffen hatte,it, dass, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato deglistupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”.
Viene dunque sostenuta, in maniera unitaria, la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore che decide di coltivare per se’ qualche piantina, e quindi non costituirà più reato coltivare in minime quantità la cannabis in casa.
La Corte costituzionale che già in passato era intervenuta più volte sul tema, Er hatte bisher einen verheiratet,it,strenge Linie,it,Basierend auf einem einfachen Prinzip,it,Cannabisanbau ist,it,Immer Verbrechen,it,Unabhängig von der Anzahl der Sämlinge und der von den Behörden gefundenen Wirkstoff und selbst wenn der Anbau für den persönlichen Gebrauch stattfindet,it,Es wurde angegeben, dass,it,Das Durchführung des Anbaues von Pflanzen, aus denen die Wirkstoffe von Arzneimitteln abnehmbar sind,it,könnte,it,bewerten sich als "gefährlich",it,Das heißt, geeignet für die Gesundheit von Personen für die bloße Tatsache, die vorhandenen Rohstoffausrüstung zu bereichern und daher möglicherweise mehr Möglichkeiten für Drogenhandel zu schaffen,it,Und diese Orientierung,it,außer einigen isolierten Satz e,it,Gegenstrom,it,wie das von,it,wo es angegeben wurde,it,eine Pflanze von,it linea rigorosa, basata su un semplice principio: la coltivazione di cannabis è sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e dal principio attivo ritrovato dalle autorità e anche se la coltivazione avviene per uso personale.
Si affermava che “la condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti” potesse “valutarsi come ‘pericolosa’, ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più occasioni di spaccio di droga”.
E questo orientamento, tranne qualche sentenza isolata e “controcorrente” come quella del 2011, dove si affermava che una sola pianta di Cannabis Es kann nicht als "beleidigend" angesehen werden, da "es nicht geeignet ist, das Wohl der öffentlichen Gesundheit oder der öffentlichen Sicherheit zu gefährden".,it,Er hat bisher eine Rechtsprechung produziert, die das prohibitionistische Axiom blockiert hat,it,Darüber hinaus perfekt verheiratet von der Consulta -Linie, die mit der Entscheidung der,it,Marzo,pt,Er hatte seine Schlinge zur Anerkennung des Anbaues des Cannabis für den persönlichen Gebrauch gezogen,it,Jetzt scheint die Änderung natürlich offensichtlich,it,Und wenn es keine Umkehrung des Verbotsprinzips der Schuld gibt,it,Zumindest scheinen wir einen Wendepunkt in der langen Reise der Befreiung des Prinzips zu erkennen,it,aktiv,it,bestritten,it,Lesen Sie die THC,it,In diesen Tagen mit festlichen Mittagessen und Weihnachtsessen,it , ha sin qui prodotto una giurisprudenza bloccata sull’assioma proibizionista, peraltro perfettamente sposato dalla linea della Consulta che con la decisione del 9 marzo 2016 aveva tirato il cappio al riconoscimento del Diritto di Coltivazione di Cannabis per Uso Personale.
Ora il cambio di rotta sembra evidente, e se non c’è proprio un ribaltamento del principio di colpa proibizionista, almeno ci pare di intravedere un punto di svolta nel lungo cammino della Liberazione del Principio (attivo!) negato (leggi THC).
Und jetzt, in questi giorni di pranzi di festa e di cene natalizie, dopo avere gustato l’antipasto della massima provvisoria emessa dalla Corte dopo l’udienza del 19 dicembre, attendiamo “sens’ansia & senza stress” le motivazioni della pronuncia, per potere, magari, brindare, insieme all’anno che verrà, anche al Tempo Nuovo del Diritto di Cannabis in Italia.
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