A B a r c e l l o n a , z o n a C a t a l u n y a , la fiera più appassionata del continente ha chiuso ieri i battenti con un incremento di pubblico e di espositori.
OnAir ha incontrato gli organizzatori e rilancia la propria partecipazione per l’edizione ventura.
Siamo testimoni di una grande impresa manageriale, di una location, la Feira de Cornella, funzionale e ottimamente collegata, e di una sintonia eccellente tra Evento e Città: praticamente tutto quello che è mancato e attualmente manca agli Eventi Italiani nel settore della Cannabis/Canapa.
Inizio a digerire un po’ di esperienza di Spannabis, partendo dalle questioni di “pancia” o di stomaco, se preferite….
Non si è mangiato bene in Spannabis, anzi il ristorante interno ha mandato in panchina qualcuno, mentre qualcun altro si è salvato per “istinto d’OnAir”…
Gli stand esterni per la ristorazione invece non erano molto differenti da quelli di qualsiasi Fiera, ad eccezione per gli onnipresenti napulitani di SativaAlimentare. E questo riporta a quello che dicevo qualche giorno fa ad un amico olandese, cioè che, al di là dei numeri, il clima migliore in fatto di fiere cannabiche italiane si respira al sud (vedi CanapainMostra di Napoli) dove l’armonia tra alimentare, industriale e cannabico é sempre stata una marcia in più, e dove c’è una reale possibilità di mangiare bene e di stare bene in zone relax esterne degne di tale nome.
Credo che il volume di affari della Spannabis farebbe impallidire il Bilancio di qualche piccola cittadina italiana. Eppure i momenti di relax e di PuraBuonaVibra non sono mancati. Ed è stato magico sentirsi a casa, anche lontani da casa.