Dice che oggi va molto meglio. Qualche giorno addietro invece è stato pesante. Una giornata inquietante. Specialmente in Tempi di Covid.
Una giornata d’Altri Tempi, considerando che non si registrava una simile folla umana dai tempi d’oro della famosa Fiera Commerciale del Mediterraneo. E forse nemmeno a quei tempi, nemmeno nel Luna-Park annesso c’era tanta calca e tanta massa eterogenea in spazi così ristretti, anche se aperti. Insomma, un paradosso clinico in tempi di pandemia, uno dei tanti. Parliamo dell’Open Day vaccinale del 13-05-2021, nell’Hub della Fiera del Mediterraneo a Palermo.
Non sappiamo chi abbia deciso di organizzare il tutto con il sistema del “Turno per prendere il Turno”, che ha prodotto una Mastodontica Fila di Persone, appartenenti a categorie diverse per età e patologia, e di certo non ci interessa giudicare. Quello che segue infatti è la cronaca, sintetica, vissuta “in soggettiva” e riportata, con notevole forza d’animo e di spirito, da qualcuno che aveva una prenotazione fissata da un mese per eseguire la seconda dose del Vaccino*.
“Arrivato, come da prenotazione per Seconda Dose, intorno alle 15,30, rimango subito colpito dalla spropositata fila di persone che appare all’orizzonte. La prima dose, sempre su prenotazione, l’avevo risolta in un ora e 45 minuti, giusto il tempo di una partita di calcio compreso l’intervallo.
Per la seconda ero preparato ad un tempo equivalente, o addirittura minore. E invece, già dall’esterno della Fiera, le mie aspettative venivano minuziosamente ridotte in briciole.
Mi informo con una agitatissima ausiliare della Protezione Civile, la quale con un tono da messaggio pre-registrato mi spiega che, nonostante la mia prenotazione, devo seguire la fila per arrivare ad avere il bigliettino con il numero specifico per il mio turno. Nello stesso bigliettino, mi dice con fare risoluto, troverò anche l’indicazione del tempo di attesa. Ok- le rispondo- ma che mi dice del tempo d’attesa per prendere il bigliettino?
Non mi risponde, richiamata alle sue funzioni primarie dalle domande di altri malcapitati. Qualcuno accanto a me mi spiega che sino a l’altro ieri la situazione era tranquilla e che oggi invece è ripartito l’Open Day dedicato anche a chi non si era ancora prenotato, anche con patologia specifica….
Qualcun altro mi spiega che con il mio codice prenotazione potrei recarmi in qualche altro punto di vaccinazione, ma a quel punto è già scattato l’istinto animale che, fiutando la seconda dose, mi impone di andare avanti, di non indietreggiare, e di puntare dritto al raggiungimento dell’obiettivo con azioni dirette e mirate:SecondaDose!
Mentre mi avvicino alla macchina erogatrice dell’agognato bigliettino con Lettera, Numero e Tempo d’Attesa, vengo bloccato da un signore stempiato sulla quarantina, che mi si rivolge : ” Mi scusi, mi scusi, ma lei è il dottore che mi ha profilato per la PrimaDose …?…?
Capisco che la Camicia Bianca, la Cartellina Bianca che tengo sottobraccio, gli occhiali ed una vaga aria professionale che il sottoscritto assume ogniqualvolta si ritrova in situazioni di intruppamento di tipo sanitario-militare, devono aver giocato il loro ruolo. Insieme, certamente, al clima allucinatorio che aleggia sui viali della Fiera.
Infrango il suo sogno e le costruzioni fantasmatiche connesse con un solo sguardo, secco. Lui, sotto la mascherina, rimane a bocca aperta, mentre noto distintamente i rivoli di sudore che adornano la sua ampia pelata.
E contemporaneamente, in assoluta simultanea, l’addetta all’erogazione dei biglietti, che presidia la macchina, in chiara ansia da prestazione, fa alcuni passi nella folla per raggiungermi (forse attirata dall’appellativo di Dottore rivoltomi dal tipo e dalla mistica Cartellina Bianca) e mi chiede perentoria : “Mi scusi qual’è il problema? Lei dove deve andare?”
Ed è a quel punto che scatta di nuovo dentro di me la scintilla animale da seconda dose: le dico della mia prenotazione per il Richiamo, che la prima volta ho preso subito il numero del turno e che oggi invece non capisco proprio quale turno dovrei fare per prendere il mio specifico turno (seconda dose!).
A raffica le chiedo anche come mai sia stata adottata questa modalità del Turno Unico per il Turno(!) , se si rende conto che gente è accalcata in maniera certamente non rispettosa delle norme sul distanziamento…..
Senza nemmeno lasciarmi finire, mi chiede : ” Ma…lei da dove viene, da lì.?…indicando l’ingresso della Fiera dal quale effettivamente provenivo – o da lì ? facendo segno verso la direzione opposta, quella dove un tempo c’erano i Giochi del LunaPark…….
In quel momento una paralisi di risposta mi pervade…..
Ma una voce proveniente da un vicino suggerisce: “da lì, il signore viene da lì, è entrato con me….”
Io confermo e ribadisco: “Vengo da lì, ho fatto un pò di fila, ma ora vorrei capire quanta fila devo fare per prendere il turno e potermi poi fare la fila giusta per potermi fare la seconda dose prenotata……(…..)”
Per la seconda volta la tipa non mi lascia finire, prende il foglio con il QR della prenotazione che le avevo mostrato e lo passa su uno scanner della GrandeMacchinaErogatrice(!!!) .
E poi è un attimo: Il Bigliettino esce: P639, tempo d’attesa stimato un’ora e cinquantasei minuti. Quasi come la prima dose, solo che oggi un’ora e un quarto è già passata…….
E non è detto che le due ore siano attendibili. Do uno sguardo al tabellone che mi è stato indicato per seguire il turno, e, quasi sbalordito, mi accorgo che una decina di lettere fanno velocemente capolino sul monitor con i relativi numeri in chiamata.
Sembra una surreale Sala Bingo. Anzi meglio: sembrano i monitor di un improvvisato ippodromo con le Quote del Totalizzatore ma senza le immagini delle corse
Mi rendo conto che una ottantina di numeri mi separano dalla seconda dose. Ma quanto ci staranno a scorrere ? Chiedo notizie in giro, e una signora mi spiega che lei è lì dalle 11 di mattina e ancora non ha capito che logica usano. Lei ha la lettera L che non appare sul tabellone da circa un’ora. Un addetto alla Protezione Civile la sente e le spiega che con la L il computer ha avuto un problema, ma, pare, abbiano risolto. La metafora delle corse di cavalli prende piede, ed effettivamente mi accorgo che alcune lettere, ogni tanto, accelerano la loro corsa numerica. La P, per esempio, ora sta facendo un giro veloce, sfiorando, forse, il record della pista 😉
Qualcuno, esasperato dal caldo e dalla non-uscita della propria lettera, azzarda l’ipotesi auto-sarcastica ai limiti del masochismo psichico che l’uscita delle Lettere avviene “a Sorte”.
La gente ci ride sù.
Bella la gente di Palermo quando nelle attese snervanti, in file disordinate inizia a tirarsi sù il morale a colpi di battute. Mi ricorda lo Stadio, tutti schiacciati in file impossibili che diventavano imbuti in prossimità dei tornelli….
“Amunì ‘ca accuminciò ‘a pairtita.…!!!”
Do uno sguardo all’orologio, sono passate tre ore dal mio arrivo. In mezzo, tutto quello che avete letto, più un paio di passeggiate lunghe verso la zona del Luna Park, ora abbandonata e adibita in parte a punto Tamponi Drive-In >*
Passeggiate della memoria che per me, nato alla fine degli anni 60 del secolo scorso (mi fa una certa impressione scritta così), sono state un sentiero a ritroso sino agli anni in cui durante il periodo della Fiera del Mediterraneo (Maggio/Giugno) la RAI trasmetteva eccezionalmente sui suoi 2 canali alcuni Film in programmazione mattutina…….
Un evento straordinario per noi bambini dell’epoca (anni 70 …) e per la Rai la cui programmazione d’intrattenimento iniziava addirittura nel pomeriggio. E poi, tutte le andate in Fiera…… Da piccolissimo, da piccolo, da ragazzino, da grande, da papà……Praticamente una vita.
Mi guardo intorno, penso a quest’altra fiera nel quale sono immerso, quella della Pandemia da Covid, delle misure di contenimento, delle mascherine del distanziamento, dei vaccini, della corsa all’immunità, penso al gregge. Penso ai miei figli, al mondo in cui stanno vivendo. Do un occhiata al tabellone, ormai manca poco, e P procede bene. Guardo intorno a me, ancora, e vedo persone strette insieme come in autobus, senza distinzione di età, razza, patologia specifica e condizione clinica generale. Tutti un pò disidratati e assetati, visto il caldo e l’assenza di punti di ristoro. “Manco l’acqua gratis hanno previsto, solo un paio di macchinette a pagamento per migliaia di persone, al sole” – si lamenta un signore. Una bomba epidemiologica-penso io- e sono lì per vaccinarsi!!
Paradossi da Covid…E sto per perdermi in questi ragionamenti virali quando il totalizzatore arriva a qualche numero prima del mio…..Tocca a me, seconda dose…arrivo!
E mentre mi incammino a passo felpato verso il corridoio di somministrazione, la voce di quello davanti arriva puntuale a darci la carica di energia giusta e di doveroso ottimismo: ” avanti, ‘ca su unnu pigghiamu oggi, ‘u covid, unnu pigghiamu ‘cchiù“.
E adesso, che il Gran Passo è fatto, godiamoci il Green Pass >* 😉
P.G.R.
esseì>>> in >>>0pen>>Strange>>Days>>>*